Angio OCT

 

Il nuovo OCT ad altissima risoluzione: lo stato dell’arte per la diagnostica dell’occhio
È il primo strumento al mondo con tecnologia swept source combinata, sia per il segmento anteriore – cornea, cristallino, iride – che per il segmento posteriore – retina, corpo vitreo e nervo ottico/glaucoma.
Inoltre integra un retinografo per l’acquisizione di immagini a colori reali ad alta risoluzione, immagini infrarosse, e a luce aneritra. Lo strumento è in grado di penetrare gli strati oculari arrivando a una profondità maggiore, tali da attraversare cataratte, emorragie, vasi sanguigni e sclera. Ha una velocità di scansione quasi doppia rispetto agli OCT tradizionali e usa più scansioni per comporre una singola immagine e quindi ottenere informazioni più accurate e di qualità superiore ai fini diagnostici. Integra un sistema di Eye Tracking di ultima generazione. Lo strumento non usa flash e la lunghezza d’onda di 1.050 nanometri è invisibile e non distrae il paziente. La linea di scansione non è quindi percepita: un vantaggio sia per gli anziani che per i bambini.

  • L’Angiografia OCT è l’artefice di una rivoluzione nel campo delle angiografie retiniche perché viene praticata senza mezzo di contrasto. È una tecnica non invasiva e rivoluzionaria che può essere utilizzata anche in caso di malattie cardiache, renali o epatiche gravi e persino in gravidanza, senza alcun pericolo per i malati, per la gestante e per il nascituro. Fornisce una ricostruzione tridimensionale dei vasi perfusi della retina, della coroide e del disco ottico, utilizzando come mezzo di contrasto il normale movimento del sangue.

    Le immagini Angio OCT consentono di valutare il decorso e l’anatomia del tessuto vascolare, visualizzando il flusso all’interno dei vasi senza la dinamica del colorante. La mappa del flusso sanguigno corioretinico viene ricostruita in pochi secondi e analizzata strato per strato “en face”. Grazie a questa segmentazione è possibile studiare separatamente il plesso retinico superficiale, quello profondo e quello coroideale in modo tridimensionale (a differenza della fluorangiografia che è bidimensionale). È utile non solo per la retina, ma anche per lo studio delle malattie neurovegetative come il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer, la sclerosi multipla.